Il tavolo comunicazione e contro-informazione si configura subito come strumento di supporto pratico al percorso sulla riappropriazione dell’ex Caserma Sani.
Dal gruppo sono emerse diverse competenze, bisogni, necessità, ma soprattutto la voglia di mettere in campo e condividere le nostre abilità, esperienze e inclinazioni per dare voce e seguito a questo progetto di liberazione.
Il tavolo che si occupa di comunicazione e controinformazione, oltre ad essere una necessità tecnica di supporto pratico al progetto di contro-progettazione dal basso dell’ex Caserma (e cioè la necessità materiale di condividere il percorso con la città), si è configurato subito come un momento di riflessione/analisi critica in ambito comunicativo, e cioè di riflessione sui modi in cui comunichiamo e sugli strumenti di cui ci serviamo.
E’ emersa l’importanza di sperimentare nuove modalità di comunicazione per fare in modo di arrivare anche fuori dalle nostre “nicchie di movimento”, partendo dalla consapevolezza che spesso il nostro messaggio non raggiunge chi non ha mai avuto un certo tipo di percorso politico. Individuare quindi strategie “altre” per raccontare le realtà autogestite e le lotte che portiamo avanti attraverso la ricerca di modalità nuove/creative per tenere testa alla disinformazione dei media mainstream in modo efficace.
Diversi i bisogni su cui iniziare a lavorare e convergere:
– Comunicazione come campo di analisi: la ricerca di modalità nuove/creative per tenere testa alla disinformazione dei media mainstream in modo efficace e raggiungere anche chi non ha avuto un certo tipo di percorso politico.
– Condivisione e diffusione: si sente il vuoto lasciato da Indymedia. Emerge la necessità di una piattaforma in cui condividere esperienze, saperi, lotte e che possa tenere testa ai canali informativi mainstream. Possibilmente senza ripetere gli errori del passato (la fine dell’esperienza di Indymedia). Un luogo accessibile dove possa aggregarsi l’informazione di movimento, antigerarchico e antiautoritario.
– Approccio critico alla tecnologia: è emersa la necessità di sostenere le realtà autogestite che tengono su i server e i “servizi” che utilizziamo. Raccontare/valorizzare le sperimentazioni in corso, abbassare il divario tra tecnico e utente/consumatore, riflettere sugli strumenti che utilizziamo per comunicare e auto-organizzarci, puntare ad un uso più allargato degli strumenti di comunicazione non commerciali per utilizzare la tecnologia e la comunicazione in modo più sicuro e consapevole.
Altre proposte emerse dall’incontro sono: la possibilità di creare un calendario autogestito come https://gancio.cisti.org/ in modo da avere un calendario condiviso in città con tutti gli eventi di spazi autogestiti o affini, e la possibilità di un impegno “redazionale” di questo tavolo, individuandone però alcuni limiti.
Immaginiamo l’exCaserma come un’esperienza dove possa trovare casa un presidio di movimento nel campo della comunicazione e della critica tecnologica, un luogo di controinformazione a 360 gradi, che possa favorire la nascita di piattaforme/strumenti adatti alla convergenza delle lotte che attraversano il movimento.
La cosa più immediata è stata fin da subito ideare e mettere a disposizione di questo percorso condiviso sull’ex Caserma Sani un sito pubblico che raccolga informazioni, percorsi, lotte, inchieste, che sia anche un esperimento di autogestione “virtuale” dove portare quel gigantesco esperimento di autogestione che tutti/e noi abbiamo iniziato sabato.
Su questo sito i tavoli tematici potranno pubblicare in autonomia articoli, approfondimenti, report delle assemblee, eventi ecc, per restituire quello che stiamo costruendo nel modo più trasparente possibile alla città ed essere veicolo di controinformazione.
Il sito, che ha delle necessità tecniche sarà sostenuto dai compagni hacktivist* di bologna. Sarà scelto un server autonomo e autogestito.
La plenaria accoglie l’idea simpatica uscita da un compagno del gruppo di chiamare il sito Contraerea popolare, senza avviare sei ore di assemblea sul discorso nome!! In corso d’opera si vedrà! Evidentemente la voglia di partire è tanta!